CENTO CHILOMETRI DI CORSA SU STRADA. CENTO CHILOMETRI. DA FIRENZE A FAENZA, ONE WAY.
IL PASSATORE.
Questa una delle gare più affascinanti e significative nella mia carriera di atleta, perché è lì, sulla strada del “Passatore”, che 12 anni fa, tagliato il traguardo, vissi uno dei quei momenti da film.
“Michele, complimenti per la gara. Sono un selezionatore della Nazionale di Ultramaratona. Questo è il mio biglietto da visita, chiamami”.
Ed è così che è iniziata la mia avventura in Nazionale, per la quale ho vestito due maglie azzurre, un Europeo e un Mondiale. Emozioni uniche.
Come uniche sono le emozioni che provo ogni volta che corro il Passatore (sono alla mia seconda presenza), molto più di una gara perché fitta di fascino e di mistero.
La “100km del Passatore”
Questa competizione deve il nome al Passator Cortese, al secolo Stefano Pelloni, un noto brigante romagnolo che a metà Ottocento bazzicava queste zone tosco-emiliane lasciando dietro di sé una domanda tutt’oggi insoluta: eroe cortese o spietato assassino? Beniamino della gente o feroce bandito? Quel che si sa per certo è che fu niente di meno che Giovanni Pascoli a definirlo “il Passator cortese, re della strada, re della foresta". E per uno come me, che ama immergersi nella storia e nella cultura, questo alone di mistero e di leggenda legato alla storia di questa gara è davvero meraviglioso…
La strada e la foresta, disse il Pascoli. I due ambienti, antitetici, in cui amo comunque correre.
Passatore 2022. Presente!
Partenza h15 dal Duomo di Firenze, sabato 21 maggio. Con me altre 3.499 persone, tutte con un solo obiettivo negli occhi, nel cuore, nelle gambe: raggiungere Faenza e tagliare quel traguardo. Non importa in quante ore, non importa con quanta fatica, la cosa importante, al Passatore, è vivere il viaggio e, possibilmente, arrivare.
Dico possibilmente perché in una gara come questa le incognite sono tante: la preparazione può essere la migliore, ma le variabili nel corso di quei 100 fantastici e maledettissimi chilometri sono davvero le più svariate. E non è detto che una “sconfitta”, un ritiro per cause di forza maggiore, non sia comunque una grande lezione da cui ripartire. In una gara, nessuno parte mai con l’idea di ritirarsi, ma l’esperienza mi ha insegnato che la maturità e l’umiltà di un atleta stanno anche nell’accettare il proprio limite, qualora questo si pari dinnanzi in modo insormontabile.
Il pre gara
Una buona preparazione fa sicuramente parte di quella “to do list” imprescindibile per un appuntamento sportivo di questa portata, ma non è la sola cosa. Serve testa, tanta testa.
Sono arrivato a Firenze convinto di farcela, nonostante la mia stagione sportiva sia quest’anno ricca di numerosi eventi di un certo spessore e diversi fra loro. Quel che non mi manca mai è un grandissimo entusiasmo, che, in questo caso ha contagiato anche 11 dei miei atleti, che hanno voluto mettersi in gioco in questa avventura. Ho cercato, nei mesi passati, di trasmettere loro l’essenza di questa gara e di preparare ciascuno di loro al meglio delle proprie possibilità, valorizzando i punti di forza atletici di ciascuno e lavorando, al contempo, sulla preparazione mentale. Ho anche suggerito loro come prepararsi in termini di equipaggiamento, alimentazione, integrazione, cercando di non lasciare nulla al caso. Perché “sentirsi pronti”, ancor più che esserlo, fa la differenza in prestazioni come queste.
Le mie impressioni
In questa edizione del Passatore ho corso poco più di 10 ore, accompagnato dalla cornice della mia Toscana e poi dai colli emiliani, con il sorriso negli occhi e nel cuore. Mi sono goduto ogni passo, cercando di “non curarmi troppo” della fatica che, nemmeno da dire, è stata tanta.
La peggior compagna di viaggio è stata una temperatura abbondantemente sopra la media stagionale: 30° sulla linea di partenza, poco meno durante tutto il pomeriggio ed una notte caldissima, degna di luglio. Quando la fatica è così tanta, il caldo è davvero un pessimo affare da gestire e può compromettere la gara anche del più allenato dei partenti.
Ma avevo un asso nella manica. Il miglior alleato di questa avventura si è infatti rivelato PERFORM by Juice Plus+, un supplemento alimentare in shake per dare il massimo, (o meglio, per continuare a dare il massimo…), pensato per coloro che cercano una carica di proteine, vitamine e minerali a supporto della propria forma fisica e delle prestazioni mentali.
PERFORM ha svolto alla grande il suo compito supportando molteplici aspetti delle mie prestazioni atletiche: non è solo una polvere proteica per la crescita muscolare specialmente dopo la rottura delle fibre post sforzo, ma contiene tanti preziosi nutrienti come le vitamine del gruppo B che contribuiscono al normale metabolismo energetico e le prestazioni mentali normali, mentre la vitamina D supporta le ossa. Un toccasana per il mio recupero post gara.
Il mio Team
Idealmente avrei voluto impiegare un po’ meno a finire questa gara, ma col senno di poi gioisco del risultato mio e, soprattutto dei miei atleti: tutti finisher. E’ indescrivibile la soddisfazione che ho provato nel vederli sfilare al traguardo, nella notte, uno dopo l’altro. Qualcuno rideva incredulo, qualcuno piangeva di gioia, qualcuno stentava a credere di avercela fatta. Pochi mesi fa, per la maggior parte di loro, questa impresa era qualcosa di impensabile. Ma si sono fatti coinvolgere, guidare e hanno creduto, oltre ogni misura, in loro stessi e nelle loro capacità. E ai occhi miei, quelli di un coach commosso ed emozionato, mi sono sembrati tutti eroi, ciascuno dentro la propria vita e ciascuno nelle proprie scarpe. Uomini e donne di grandissimo valore, che nella corsa ogni giorno trovano quel qualcosa in più che arricchisce esistenze fitte di tanto altro.
Un plauso va alle donne del mio gruppo, che hanno virtualmente vinto la nostra divertentissima e perenne sfida con i soci uomini, chiudendo il Passatore con ben 11h di vantaggio (nella sommatoria donne vs uomini).
“Lo sport ci insegna qualcosa di straordinario: possiamo resistere più di quanto pensiamo”.
Tutti, nessuno escluso. Alla prossima Passatore, è sempre un piacere incontrati…
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